VERSAILLES



  appunti di viaggio
 traduzione dal sito http://www.chateauversailles.fr/homepage

Dato che non era presente la traduzione in italiano ho fatto da sola, cercando di integrare alcune parti del testo con aneddoti e informazioni prese qua e là dal sito medesimo, che consiglio veramente a tutti: è dettagliatissimo e le notizie storiche per collocare il castello nei suoi tempi storici sono veramente utili per prepararsi in modo completo alla visita. Chi sa il francese visiti il sito; per chi invece non lo conosce, metto volentieri a disposizione il mio lavoro, che è anche servito per allenare il mio francese in vista della permanenza oltralpe.
Perdonate eventuali errori...

Versailles

Le Château

Da sede del potere a Museo della storia francese
Da 30 anni patrimonio mondiale dell’umanità, il castello di Versailles costituisce una delle più belle realizzazioni dell’arte francese del 1600.  Vecchio e modesto padiglione di caccia di Louis XIII venne trasformato e ingrandito da suo figlio Louis XIV che installò qui la sua corte ed il governo di Francia nel 1682. Fino alla Rivoluzione francese, vi hanno vissuto i re, ciascuno abbellendo il castello a suo turno.
Nel 1670 Louis XIV fa preparare i Grands Appartements du Roi et de la Reine. Luogo di parate e ricevimenti per eccellenza, la realizzazione più importante di questo posto resta la Galleria degli Specchi. Nel secolo successivo sotto Luigi XV vengono aggiunte la Cappella e l’Opera.

Dopo la rivoluzione francese le Château perde il suo ruolo di sede ufficiale del potere e viene trasformato nel 1800 in Musée de l’Histoire de France, voluto da Louis-Philippe, salito al trono nel 1830.

Jardins et Parc
Un’opera colossale
Dalla finestra centrale della galleria degli specchi si vede la grande prospettiva che attraverso le acque porta all’orizzonte, partendo dalla facciata del castello.  Questa prospettiva originale, anteriore al regno di Louis XIV, corre dalla facciata del castello alla recinzione del parco.
Nel 1661, Louis XIV incarica André Le Nôtre della creazione dei giardini di Versailles che ai suoi occhi sono importanti quanto il castello. I lavori iniziano nello stesso momento di quelli del palazzo e durano un quarantina d’anni. Collaborano molti artisti alla creazione del giardino e il re stesso si fa presentare tutti i progetti e vuole “dettaglio di tutto”. 
La creazione dei giardini richiede un lavoro gigantesco. Enormi carri di terra e alberi sono necessari per i lavori  là dove ci sono praterie e paludi.  Migliaia di uomini a volte interi reggimenti partecipano a questa grande impresa.
Dal 1992 i giardini sono in fase di reimpianto e dopo la tempesta devastatrice del dicembre 99 i lavori si sono accelerati al punto che molte parti hanno già ritrovato la loro fisionomia originale.

Le Grand Trianon
Le Grand Trianon è stato costruito da Jules Hardouin Mansart nel 1687 al posto del « Trianon de Porcelaine », que Louis XIV aveva fatto costruire nel 1670 per fuggire i fasti della coste e vivere in tranquillità il suo amore con Mne de Montespan. Le Grand Trianon è senza dubbio il gruppo di edifici più raffinato di tutta Versailles.
Molto influenzato dall’architettura italiana, questo palazzo ha un solo piano ed ha un tetto piatto nascosto da balaustre, vasi e  statue.
Circondato da giardini alla francese, ordinati e geometrici, il Trianon  è cirocndato da molte decine di migliaia di piante in vaso, al fine di poter essere spostate tutti i giorni in modo da creare uno spettacolo fiorito e vivente.
Occupato da  Louis XIV, che ci sistemerà sua cognata, la princesse Palatine, il suo genero, le duc de Chartres, sua figlia, la duchesse de Bourbon, le Grand Trianon è amato anche da Marie Leszczinska che ci risiederà nella bella stagione. Marie-Antoinette invece preferirà la dimora del Petit Trianon che gli era stata offerta da Louis XVI . Napoléon Bonaparte, dopo averne ordinato il restauro, ci farà numerosi soggiorni con sua moglie l’Impératrice Marie-Louise. Le Général de Gaulle prenderàl’iniziativa , nel 1963, di rimettere a posto i luoghi per accogliere gli ospiti della Repubblica ed organizzare nell’ala nord detta « Trianon-sous-bois », una residenza del Presidente della Repubblica.
I mobili originali del Trianon sono andati dispersi durante la rivoluzione, per cui l’arredamento attuale è quasi tutto quello del Primo Impero, di Napoleone.

Le Domaine de Marie-Antoinette
Le Petit Trianon
Le château de la Reine
Se Madame de Pompadour, que desiderava « désennuyer le roi », fu l’istigatrice di questo piccolo castello edificato ne l 1760, è il ricordo di Marie-Antoinette che aleggia sull’edificio. Nel 1774, Louis XVI offrì il  omaine de Trianon à la Reine che qui potè condurre una vita riservata , per alcuni troppo isolata, dalla corte.
Il castello del Petit Trianon è stato costruito secondo l’ultima moda detto alla greca e con stili antichi. Dal piano terra al piano dell’attico l’architetto Gabriel realizza il suo capolavoro.

Sobrietà e ricchezza ragionata degli ornamenti, ordine e perfezione caratterizzano questo nuovo modo di costruire.

Circondato da giardini, le Petit Trianon è visibile da tutte le parti. Le quattro facciate sono differenti. Rivolta al giardino si innalza quella più ricca, ornata di colonne ed ispirata a templi antichi. La semplicità di quella nord, ricorda che si tratta del retro del castello che inizialmente dava sulle serre del giardino botanico, sostituito sotto Louis XVI con il giardino inglese.
Le Petit Trianon a été intégralement restauré en 2008 grâce au soutien de Montres Bréguet, Grand Mécène du Ministère de la Culture et de la Communication.
Petit Trianon - padiglione francese


La demeure de la Reine
Dal Petit Trianon ai giardini della Regina, le Domaine, aperto en 2006, rivela tutta l’intimità di Marie-Antoinette. La moglie di Louis XVI amava ritrovare in questi luoghi i piaceri di una vita semplice e campestre, lontana dai fasti di Versailles.
Le Petit Trianon et il suo parco sono indissolubilmente legati al ricordo della regina Marie-Antoinette.  Lei è la sola regina che impose il suo gusto personale a Versailles. Sbeffeggiando la vecchia corte e le sue tradizioni, ella ci tiene a vivere come vuole. Nel Trianon ritrova l’intimità che le permette di scappare all’Etichetta di corte. Niente può entrare nel Trianon senza il suo invito.

Dal suo restauro nel 2008, le domaine ha ritrovato la sua coerenza a luogo riservato e preservato. Tutto l’insieme dimostra l’eclettismo e la raffinatezza di Marie-Antoinette, un’arte di vivere legata ad una libertà di pensiero, perché lo spirito dell’Illuminismo non era assente da questi luoghi.

Dal 2007 l’accesso al  domaine  si effettua a partire dalla maison du Suisse, vale a dire il Portiere, che teneva le chiavi del Petit Trianon, ma anche il potere di farlo visitare in assenza della regina.

Entresol
Un espace dédié au service
Il sottosuolo sotto l’appartamento della regina è riservato alla sistemazione del suo servizio:  una camera da letto per la première femme de chambre, una seconda per la dame d’honneur  che ha a disposizione ugualmente sul retro un posto dove collocare il proprio servizio. Il terzo locale, che dà sul giardino, è situato sotto il Cabinet des glaces mouvantes, ed è destinato a biblioteca.

Sotto l’Impero il sottosuolo è dedicato alle damigelle di compagnia della principessa Borghèse, puis, sotto Louis-Philippe, alla sistemazione di una femme de chambre della duchesse d’Orléans ; è a quel tempo che viene realizzata sul retro una sala da bagno per il duc d’Orléans, unita all’appartamento del principe al piano attico da una nuova scala elicoidale.
Chambre de la première femme de chambre
Le funzioni della première femme de chambre consistevano nell’esecuzione  del servizio della camera: alzarsi, lavarsi, passeggiate, viaggi. Ella faceva le presentazioni alla regina in assenza delle dame d’onore.
Madame Campan fu la più celebre delle femmes de chambre de la reine Marie-Antoinette, prima lettrice delle Mesdames, figlie di Louis XV, e poi femme de chambre, e infine nominata première femme de chambre de la Reine nel 1786.

Chambre de la dame d’honneur
Quando Marie-Thérèse de Savoie-Carignan, princesse de Lamballe, fu nominata dalla  Reine nel 1775, Sovrintendente della Maison, la comtesse de Noailles abbandono il suo incarico di dama d’onore. Venne sostituita dalla principessa de Chimay e questa camera le venne quindi destinata. La princesse restò dame d’honneur fino alla rivoluzione francese. Sempre presente al fianco della Reine, la dame d’honneur supervisionava il suo impiego del tempo, assisteva dietro alla  Sovrintentende al risveglio della Regina, la scortava a messa, alle uscite pubbliche e partecipava alle sue passeggiate ed ai suoi giochi.

Bibliothèque
Gli armadi grigliati, spariti nel 1800, sono stati ricostruiti nel 2008 secondo i progetti dell’architetto Mique datati 1780. I pochi libri presenti delle  biblioteca del Trianon sono rilegati in pelle e portano le armi della Regina sul dorso e le iniziali « CT » (château de Trianon) sovrastate dalla corona.

La sala da bagno
La sala da bagno e il guardaroba all’inglese sono stati creati su domanda del re Louis-Philippe nel 1837 per sistemare il figlio, Ferdinand, duc d’Orléans, e la sua sposa, la princesse tedesca Hélène-Louise- Elisabeth de Mecklembourg-Schwerin.

Rez-de-chaussée

Une entrée majestueuse
Le Grand escalier
Il vestibolo della scala, cuore dell’edificio è uno dei luoghi più spettacolari. Il pavimento è in marmo bianco e verde, verde per richiamare il colorid delle piante del giardino. Notare la testa di Medusa tra le finestre del primo piano. Notare la ringhiera con le iniziali di Marie-Antoinette «MA» che sostituirono quelle di Louis XV.

La Salle des Gardes
In questo grande locale c’erano le guardie del corpo. Per questo gli arredi erano molto semplici. All’epoca c’erano solo letti semplici con i loro materassi e le coperte.

La salle de billard

Grande locale d’angolo, qui si trovava il billiardo di Louis XV, con due divani ricoperti di una bella tela a fiori.  Marie-Antoinette decise nel 1784 di trasferire al primo piano il billiardo del piano terra, sostituendolo con uno meno bello da lasciare in uso agli ufficiali.

La salle du réchauffoir
Questa sala serviva unicamente a riscaldare i piatti serviti sulla tavola reale. Le cucine infatti si trovavano più lontano dal castello per non disturbare.
La sala conserva un grande camino alla desta del quale c’è la stufa risistemata conformemente ai piani ed agli inventari originari.
Attique
Dernier étage du Petit Trianon, l'univers de Louis XVI
Ange-Jacques Gabriel  arredò l’Attique, un appartamento per Louis XV e una serie di locali per i signori del seguito. Questo appartamento, composta da un’anticamera, da una camera e un ufficio d’angolo era destinata a Louis XVI che tuttavia non vi dormì mai. Si pensa che probabilmente fosse occupata dalla sorella del re, Madame Elisabeth.
I saloni che seguono l’appartamento del re sono delle evocazioni delle personalità femminili vissute al Petit Trianon. Le sale consacrate a Madame Elisabeth e a Madame Royale, figlia di Louis XVI, sono ammobiliate in parte con mobilio proveniente dal Trianon. L’ufficio e la camera da letto dell’imperatrice Marie-Louise, riutilizzate dalla duchesse d’Orléans, così come il  boudoir di quest’ultima, si trovavano in realtà al piano nobile, dove è stato privilegiato il ricordo di Marie-Antoinette.

Antichambre du Roi
Questo locale comprende un decoro di boiseries del 1768 e un camino in marmo provenienti verosimilmente dall’hotel di Madame de Pompadour a Paris, l’attuale Palais de l’Elysée.Chambre du Roi
 
Cabinet
Premier étage
Les appartements de la Reine
Salon de compagnie
Il locale principale del piano è un salone di compagnia, dei giochi e della musica dei tempi di Marie-Antoinette.

Chambre à coucher
Le cabinet di riposo di Louis XV diverrà la camera di Madame Du Barry nel 1772 poi quella di Marie-Antoinette.

Cabinet des glaces mouvantes
Sotto Louis XV qui cominciavano gli uffici privati del re. Marie-Antoinette trasformo in locali e ordinò nel 1776 al meccanico Jean-Tobie Mercklein degli specchi movibili che salivano dal suolo a coprire le due finestre, in modo da ottenere uno spogliatoio a doppio gioco di specchi.

Les salles de réception
Antichambre
L’anticamera, sala dei buffet, appartiene ai locali di ricevimento. Permetteva di raggiungere direttamente il giardino francese.).

Grande salle à manger

Prevista da Louis XV,  la grande sala da pranzo presenta oltre alle altre cose dei grandi quadri illustranti le differenti attività destinate al nutrimento degli uomini.

Petite salle à manger
Dopo la grande sala da pranzo c’è la piccola che nel 1784, Marie-Antoinette trasformò in sala da biliardo per sé.

Le Jardin anglais
Il gusto del pittoresco
Sacrificando il sapiente giardino botanico di Louis XV, Marie-Antoinette incarica un architetto e un pittore di creare un giardino pittoresco. La moda è a quell’epoca dei giardini inglesi con successioni artificiali di “quadri di paesaggi naturali” . La regina sogna una natura vivente non imprigionata da serre o rigidi schemi dei giardini alla francese.

Versaille - Le Belvédère
Le Belvédère
Dominante il lago, questo affascinate padiglione di musica ottagonale è stato edificato nel 1777.
.
Le Rocher, la Montagne de l’Escargot et la Grotte
Rilievi
artificiali, le Rocher, la Montagne de l’Escargot et la Grotte, sono delle costruzioni artificiali a carattere naturale e selvaggio, che ricordano la Svizzera e i precipizi del Valais.
Le Rocher,  situato in prossimità del Belvédère, fu molto difficile da realizzare: i lavori durarono dal 1778 al 1782. La Grotte,  la cui entrata era poco reperibile, « était si obscure que les yeux d’abord éblouis avaient besoin d’un certain temps pour découvrir les objets » (Comte d’Hézecques). La Regina poteva vedere chi arrivata da un’apertura nella roccia e una stretta scala interiore le permetteva di sfuggire alle visite inopportune.
Le Temple de l’AmourQuesto tempio dell’Amore che la regina poteva scorgere dalla sua camera del Petit Trianon, è stato costruito nel 1778 in uno stile neoclassico. 

L'Orangerie de Jussieu

Le esperienze botaniche del XVIIIe siècle
Nel 1759 Louis XV fa creare al Trianon un giardino botanico e fa costruire le più grandi serre calde  d’Europa, oggi chiamate Orangerie de Jussieu. Géraniums, fraises, ananas, figuiers des Indes, café, riz, tabac…
Nel 1774, la creazione del giardino inglese di Marie-Antoinette  fa sparire il giardino botanico.  Le piante e i fiori vengono trasferiti al Jardin des Plantes à Paris.

Le Hameau
La vie rurale
Marie-Antoinette,  che cercava di fuggire la corte di Versailles, ordina nel 1783 il suo Hameau, dove regolarmente troverà il fascino della vita paesana, circondata dalla sue dame di compagnia. Il posto diventa allora un vero luogo di sfruttamento agricolo, dietto da un fattore , e i prodotti alimentavano le cucine del castello.
Sotto il primo impero, l’Hameau viene ammobiliato dall’’Impératrice Marie-Louise.
Versailles - Le Hameau
Appena terminato il giardino vicino al Petit Trianon, Marie-Antoinette ne pensa un altro. Tra il 1783 e il 1787, le Hameau viene realizzato come un vero e proprio villaggio normanno, con un insieme di undici case attorno al Grand Lac. Cinq di queste erano riservate alla Regina ed ai suoi invitati: la Maison de la Reine, le Billard, le Boudoir, le Moulin et la Laiterie de Propreté.  Altre quattro case erano riservate all’occupazione dei paesani: la Ferme e i suoi annessi, la Grange, le Colombier et la Laiterie de Préparation. La Ferme  (fattoria) era situata a ll’inizio del villaggio e ospitava otto vacche, un toro, dieci capre e dei piccioni. Una casa era riservata all’uso domestico,  le Réchauffoir,  dove venivano prepari i piatti per i pranzi dati alla Maison de la Reine o al Moulin.
Ogni casa aveva il suo piccolo giardino, i balconi e le scale erano ornati da vasi bianchi e blu, con giacinti, gerani e tanti altri fiori. C’erano meli e ciliegi e sui muri correvano piante rampicanti.  Une escarpolette venne preparata nel 1785 per i bambini reali, ma poi fu rapidamente smontata.  La Tour de Malborough,  una sorta di faro dominante il Grand Lac, era utilizzato per le partenze delle uscite in barca e delle partite di pesca.

Le Théâtre de la Reine
Mentre l’Opéra de Versailles era  un teatro di corte, la piccola sala del Trianon era un teatro di società, come ne esistevano in molte residenze di campagna, dove per passare il tempo i castellani e i loro invitati organizzavano opere o commedie. Nella sua infanzia a Vienna, Marie-Antoinette aveva preso l’abitudine di queste rappresentazioni familiari. Ella volle fare lo stesso con i suoi intimi, i principi della famiglia reale e qualche raro amico.
Nel  1780 viene costruito su suo ordine  questo teatro la cui severità all’esterno contrasta con la delicatezza dell’interno, che richiamava l’opera di Versailles, solo un po’ più piccola perché poteva ospitare solo un centinaio di persone. Il lusso più grande di questo teatro non è la sal, bensì il macchinario che serviva per i cambi di scenografia che è stato fortunatamente conservato. La regina qualche volta cantava e secondo tutti era molto brava.
Les Jardins à la française
L’arte della simmetria
Dal 1749, incoraggiato da Madame di Pompadour, Louis XV, installato al Grand Trianon, estende il suo territorio creando un nuovo giardino alla francese, caratterizzato da linee geometriche e simmetriche. .
Le pavillon français
Il padiglione francese è così chiamato perchè si trovava al centro di questi giardini che si incominciava a chiamare francesi per distinguerli da quelli all’inglese.  E’ una delle prime creazioni di Luigi XV al Trianon, posto per il quale fin dall’infanzia provò una grande attrazione. E’ costituito da un grane salone circolare fiancheggiato da quattro locali che servivano da boudoir, da réchauffoir, da cucina e da guardaroba. In compagnia della marchesa di Pompadour il re veniva qui a riposarsi, ascoltare musica dopo le visite al giardino botanico o dopo la colazione al Salon frais lì vicino.
Le Salon frais
Louis XV, che apprezzava la vita intima del Trianon, decise nel 1749,  spinto dalla marchesa di  Pompadour, vi stabilì une ménagerie nelle vicinanze. Per rendere più gradevoli le visite regali, venne aggiunta a questa ménagerie un giardino, di piacere e utile al tempo stesso,  con un padiglione per il gioco, la collation o i concerti denominato « Pavillon Français ».  Venne poi aggiunto un altro padiglione più piccolo come sala da pranzo destinato a consumare i prodotti della latteria e dell’orto.
 Il Pavillon Frais venne distrutto nel 1810, ma una parte delle fondazioni fu risparmiata.  Fu ricostruito in parte nel 1980.
Un paysage de verdure
L'aménagement
La composizione del nuovo paesaggio dell’Hameau necessitò di 48 621 giovani alberi. Parallelamente venne creato il Grand Lac e venne popolato di pesci.

A fianco del Grand Lac, c’erano campi di cereali (orzo, avena, grano saraceno…) con colture di luzerne, de trèfle e di lino. I campi coltivati si alternavo a pascoli.

Dopo la rivoluzione venne consigliato all’imperatore di distruggere tutto visto lo stato di rovina in cui versata. Fortunatamente invece l’insieme venne restaurato, ridecorato e riammobiliato per  l’uso dell’imperatrice Marie-Louise.

E’ per questo che questi bei fabbricati sono sopravvissuti nonostante le turpitudini della storia.

Les fabriques du Hameau
Le centre du Hameau
La Maison de la Reine
Questa
costruzione è la più importante del Hameau. Sono in realtà due corpi distinti legati da una galleria di legno, decorata con vasi di fiori bianchi e blu con le cifre di Marie-Antoinette : a destra la casa della regina propriamente detta, comprendente al piano terra una sala da pranzo e una sala dei giochi e al piano un grande salone, uno piccolo e un cabinet cinese; à sinistra la casa del biliardo, comprendente al piano terra la sala da biliardo e al piano un piccolo appartamento.
Dall’alto della galleria la castella del Trianon, semplicemente vestita di un vestito bianco e un cappello di paglia, poteva seguire i lavori dei campi.

Le Boudoir
La piccola casa della regina, chiamata boudoir, è composta da un salone un guardaroba e un piccolo giardino chiuso.

La Tour de Malborough
Punto di partenza per le passeggiata in barca sul lago la torre della pesca detta di Malborough ospitava il materiale utilizzato per la pesca. La parte alta serviva da osservatorio e permetteva attraverso dei segnali di comunicare con il castello di Versailles.  Il suo nome riflette l’anglomania di moda al tempo, ricordando la canzone composta nel 1722 alla morte del duca di Malborough.

Le Moulin
Costruito sul bordo del lavoro e su un braccio d’acqua proveniente da esso, il Mulino permetteva con la su ruota fare farina. Era al servizio del piccolo villaggio.

Le Réchauffoir
Qui c’era una grande cucina, una dispensa e dei piccoli locali di lavoro.

La Laiterie de propretéLe creme, come i formaggi, venivano fabbricati nella Latteria di preparazione, distrutta dopo la rivoluzione che era di fronte alla Latteria de propreté. Qui si scremava il latte e si faceva il burro. I prodotti venivano gustati dalla regina nella Laiterie de propreté.  Ammobiliato con tavoli di marmo ornati da porcellane, la Latteria restaurata sotto Louis XVIII, era meno lussuosa di quella del castello di Rambouillet.


La Ferme
Secondo il desiderio della regina alcuni animali venuti dalla Svizzera sono allevati nella fattoria: mucche tori montoni, capre, pecore e un  « bouc blanc et pas méchant ».

Le Colombier
A fianco della sala da ballo, il granaio e il pollaio sono spariti, ma ci sono ancora le colombaie vicino al ponte di pietra.

La Maison du Gardien
Il guardiano è lo svizzero Jean Bersy  che abitava qui. Vicino c’è un sentiero che faceva da campo di bocce.

Les Francine
Intendenti delle acque e delle fontane del re
Autori del sistema idraulico dei giardini di Versaille, questa celebre dinastia, originaria di Firenze servì i re di Francia da Henri IV à Louis XV.
Fecero di Versailles un luogo di eccellenza e un riferimento per tutta Europa
Dal 1599 a quasi il 1700, installararo automatismi nelle grotte, uccelli canterini comandati da un organo che faceva cadere l’acqua a cascata oppure in forma di fungo, cascate al boschetto des Rocailles, un getto di 27 metri di altezza al bacino del Drago.
Il problema fu sempre di avere acqua a sufficienza quindi costruiro canali, riserve, reti di tubi, acquedotti e bacini sotterranei, che raccoglievano tutte le acque dei dintorni. Tuttavia non furono sufficienti e i Francine dovettero fare giocare le fontane in alternanza ala passaggio del re. Un colpo di fischietto serviva da segnale.

Une journée de Louis XIV
Le quotidien du Roi
Il duca di Saint-Simon, memorialista de Versailles, scriveva a proposito di Louis XIV : « Avec un almanach et une montre, on pouvait, à trois cents lieues d’ici dire ce qu’il faisait ». “Con un calendario e un orologio di puteva dire anche lontano da qui quello che faceva” .
La giornata di un re è minutata precisamente affinché gli addetti al servizio del monarca possano pianificare il loro lavoro con la massima precisione. Dalla sveglia all’ora di andare a letto, egli seguiva un programma stretto come tutta la vita di corte, regolata come un orologio.
L’impiego del tempo quotidiano del Re sole si perpetuò in teoria anche sotto il regno di Luigi XV d di Luigi XVI, ma nessuno dei due ne sopportava il cerimoniale pesante.
Il più sovente possibile si rifugiavano nei loro appartamenti privati o nelle residenze reali dei dintorni. Nel corso degli anni les Levers et les Couchers si fecero sempre più rari. E i cortigiani si lamentavano di non vedere più il Re a differenza dell’epoca di Louis XIV.

Les matinées du Roi

7h30-8h " Sire, voilà l'heure", il primo valletto di camera risveglia il Re. Le Petit Lever comincia. Medici, familiari e qualche favorito che godono delle Grandes Entrées penetrano successivamente nella stanza del Re che viene lavato, asciugato e rasato (un giorno si e uno no). Gli addetti alla Camera e al Guardaroba entrano al loro turno per il Grand Lever durante il quale il Re viene vestito e déjeune d’un bouillon. Sono i personaggi più importanti del regno che sono ammessi ad osservare questo cerimoniale. Si stima un centinaio il numero abituale degli assistenti, tutti maschi.

10h Uscendo dall’appartamento del Re, si forma una processione nella galleria degli Specchi. Seguito dai suoi cortigiani, il Re attraversa il Grand Appartement. E’ il momento in cui la folla ammassata sul passaggio del corteo può finalmente vedere il re. Alcuni possono parlargli brevemente e passargli un bigliettino, il Re si installa nella tribuna della Chapelle royale per assistere alla messa, una trentina di minuti. Il coro della « Chapelle Musique », famoso in tutta l’’Europe, canta ogni giorno un’opera.

11h Di ritorno nel suo Appartamento, il Re tiene consiglio nel suo cabinet. Le domeniche ed i mercoledì ha luogo il Conseil d’Etat ou Conseil « d’en-haut », i martedì e i sabati sono consacrati al Conseil royal des Finances, infine i lunedì, gioved’ e i venerdì Conseil d’Etat supplementare può sostituire il Conseil des dépêches (affari interni) ou un Conseil de conscience (affari religiosi).  In questi stessi giorni il re può anche decidere di studiare lo stato di avanzamento dei programmi di lavoro.  Cinque o sei ministri lavorano con il re che parla poco, ascolta molto e decide alla fine.

13h Nella sua camera, il Re mangia solo, seduto ad una tavola preparata di fronte alle finestre. Questo pasto è in principio privato ma Louis XIV  aveva l’abitudine di ammetterci tutti gli uomini della Corte, in generale quelli presenti al Lever.

Ses après-midi
14h Al mattino il Re ha dato i suoi ordini, annunciando le sue intenzioni.
Può essere una passeggiata che si farà in giardino sia a piedi che in calesse con le dame.
Se la sua scelta è caduta sulla caccia, sport preferito da tutti i Borboni, questa attività si svolge nel parco se il Monarca caccia al tiro, o nelle foreste dei dintorni.

18h Sovente Louis XIV lascia che sia suo figlio a presiedere ai divertimenti d’interno, come le serate d’appartamento. Il Re  nel frattempo può firmare le numerose lettere preparate dal suo segretario, poi magari andare negli appartamenti di Madame de Maintenon  dove studiera un dossier importante assistito da un dei quattro segretari di stato.

Les soirées
22h La folla si accalca nell’anticamera dell’appartamento dil Re per assistere al Souper du Grand couvert.  Il Re si siede a tavola, circondato dai membri della famiglia reale. Quando il pasto termina il re attraversa la camera e si reca ala salone per salutare le dame di corte. Poi si ritira nel sul ufficio per conversare più liberamente con la sua famiglia e qualche prossimo.

23h30
Le Coucher, rituale pubblico nel quale il Re si ritira nella sua stanza: una versione simile alla cerimonia del Lever.
Lieux de pouvoir
Les Conseils
Nel  XVIIe secolo, i teologi sviluppano il tema del potere sacro del re, mostrando che il potere e la potenza sono concetti di origine divina. L’esercizio del potere del re è definito dalle leggi fondamentali del regno: legge di successione e legge di inalienabilità del dominio che assicurano al sovrano il carico dello Stato e esclude le donne dalla successione al trono.
Le Conseil du roi
Dopo il decesso del suo primo ministro Mazarin en 1661, Louis XIV decide di non dare più a nessuno questo incarico e così si piazza al comando di tutti gli affari del reame. Il re governa circondato da ministri, segretari di stato, ufficiali... Si chiama Conseil du roi l’organo nel cui seno il re dichiara la sua volontà e definisce la sua azione. Dopo la sua riorganizzazione del 1715,  rimangono quattro consigli principali che presiede.
Le Conseil d’en haut
Ha come oggetto tutte le questioni importanti di politica interna e d estera e ha luogo almeno tre volte alla settimana: Riunisce il Re e i ministri.
Le Conseil des dépêches
Consiglio di alta amministrazione, le sue riunioni hanno luogo ogni 15 giorni. Il cancelliere, i ministri, i segretari di Stato , il capo del consiglio reale delle finanze partecipano a questo consiglio che è aperto ai membi della famiglia reale e a Monsieur, ossia il fratello del re. E’ anche luogo di formazione politica per il Delfino e i suoi figli.
La Conseil royal des finances
Questo consiglio ha luogo due volte alla settimana e consacra il ruolo di volta in volta più importante del controllore generale delle finanze  Colbert.
Le Conseil de conscience
Questo consiglio, che comprende principalmente il re e il suo confessore, a come incarico quello della distribuzione dei benefici ecclesiastici, Queste riunioni, non sottoposte allo sguardo della Corte, mostrano il Re circondato da personaggi di fiducia piazzati nei posti chiave. Qui si costituiscono delle vere dinastie ai servizi dello stato: Colbert, Le Tellier, Phélypeaux…
Tables royales
Les plaisirs de la table
Coperti d’oro e d’argento, piatti deliziosi… Se  ciascun re intrattiene una relazione differente riguardo al cerimoniale da tavola, tutti rivaleggiano nella tenuta di abbondanti pasti,  Il grande pasto pubblico simbolizza quotidianamente il potere cin dai tempi del Medioevo. Alla corte di Versailles, l'Etichetta prescrive che il Re mangi con la Regina e i suoi bambini. Al contrario al Petit Couvert, mangia da solo.  A differenza del suo successore Louis XV, Louis XIV si attiene ogni giorno a questo cerimoniale. Alla fine del Ancien Régime,  il Grand Couvert si tiene solo nei giorni di festa.

Alle 22, il souper au Grand Couvert si tiene nell’anticamera del Re o della Regina, secondo le epoche. Viene preparata una tavola con il trono del re. Delle sedie pieghevoli per gli ospiti si trovano sui lati inferiori della tavola. Solo le duchesse sono sedute al primo rango dell’assistenza . Dietro di loro, in piedi ci sono gli altri cortigiani e  i curiosi di passaggio.
 
Le portate, molto numerose, sono servite in ondate successive. Alle portate delle verdure e degli antipasti seguono gli arrosti e le insalate, poi dei desserts, e infine i frutti. A ogni ondata vengono cambiati i piatti serviti con coperti d’oro, d’argento o vermiglio. Ci si ingegna per tenere al meglio il calore dei cibi. I bicchieri molto normali vengono presentati a domanda. Il pasto dura un’ora.
   
Oltre a questi fasti quotidiani, Louis XIV mangia al Trianon o a Marly.  I pasti in intimità comunque si sviluppano veramente solo con Louis XV  che non ama le cerimonie pesanti. Il Re invita sovente qualche amico al ritorno dalla caccia per il  souper che da nel suo Petit Appartement o nei suoi Cabinets. Le donne sono numerose.
La gastronomia francese è nata proprio da queste occasioni alle tavole reali, grazie a questi sovrani che amavano la cucina gustosa.

Al fine di donare un certo lustro alla vita di corte, Luigi XVI e Marie-Antoinette inaugurano  i  "repas de société" ai quali sono invitati una quarantina di persone, in base alle loro condizioni e ai loro meriti.

Louis XIV, guide des jardins de Versailles
Itinéraire
Nella sua opera Manière de Montrer les jardins de Versailles, Louis XIV ci guida attraverso boschetti e fontane del suo castello. Vengono redatte sei versioni tra il  1689 et 1705, alcune scritte di suo pugno, altre da segretari e poi semplicemente corretti dal re, tutte conservate alla Bibliothèque nationale de France.
Più che una guida, è un itinerario di passeggiata nei giardini.
Gli storici si chiedono ancora l’uso di questo manuale che non era destinato alla pubblicazione.
Era stato preparato per dei ricevimenti ufficiali?
Per i fontainiers affinchè sapessero quali fontane mettere in funzione?
Per se stesso, dato che essendo malato di gotta  che provoca intensi dolori alle articolazioni, si faceva tirate  "roulette" ? .

L’itinerario cambia poco da una versione all’altra e copre da 4 a 8 km , secondo la destinazione. Se si deve andare alla Ménagerie où à Trianon, il tragitto si allunga.  Oggi, anche se i giardini hanno subito qualche trasformazione, è ancora possibile camminare sui passi del Roi-Soleil. « On fera une pause pour voir le parterre du Midy, ou de là, en s’avançant sur la balustrade de l’Orangerie, d’où l’on verra le parterre des Orangers, et le Latone des Suisses. » dice lui.

Les courtisans
La nobiltà intorno al Re
I Re di Francia vivono circondati da numerosi membri della nobiltà, i cortigiani. Per attirarsi i favori del re, devono frequentare regolarmente le residenze reali e rispettare l’etichetta. Se danno prova di disponibilità totale, vengono ricompensati con pensioni e gratificazioni finanziare da parte del re, oppure con la sistemazione a Versailles e inviti regolari alle feste e cerimonie.
« Toute la France regroupée autour du roi ».  A Versailles, i grandi spazi permettono alla Corte numerosa di vivere vicino al Re. Secondo i giorni, da 3 000 à 10 000 persone vi si accalcano e formano una società eterogenea e gerarchizzata. Alcuni sono là per diritto di nascita, altri per obbligo sociale, altri per interesse o curiosità, altri per guadagnarsi da vivere. L’altra nobiltà è presente assiduamente.
I cortigiani devono seguire l’Etiquette. Queste regole puntigliose decidono chi può approcciare i grandi personaggi della corte, dove e quando. I gesti e il linguaggio sono codificati e variano sottilmente a seconda delle circostanze: l’uso dei titoli per rivolgersi l’un l’altro, il diritto di sedersi, di usare una poltrona, una sedia, uno sgabello…

Tra i cortigiani, quelli che hanno un incarico sono detti « établis » alla Corte. Questo incarico, ottenuto per eredità o acquistato, solitamente molto caro, corrisponde a una funzione o un ufficio. Per i più importanti come i segretari di Stato bisogna già avere un certo grado, ma per i semplici valletti di camera -  barbieri, basta l’’accordo con il Grand Maître de la Maison du Roi. La sistemazione al castello è molto desiderata, perché offre una rendita. Se i principi della famiglia reale dispongono di appartamenti che danno sui giardini, i cortigiani residenti vengono alloggiati sul lato della citta e nelle  dépendances du Château.
   
Servire il re con le armi o nell’alta amministrazione è il primo modo per guadagnarne i favori come appartire alla Corte, resta essenziale.  Nel personale servono bellezza e spirito, insieme a stupefacenti parure  per  attirare l’attenzione del monarca.
Con Louis XIV viene ridato ai nobili il senso del servizio. Servire è un mezzo per piacere al sovrano, di essere utili al reame e dà al re il controllo della nobiltà.



Grandi avvenimenti al Castello
Fêtes des Plaisirs de l’Ile Enchantée
Mai 1664
Prima delle grandi feste  date a Versailles da Louis XIV: sei giorni di feste favolose che creano definitivamente il mito di Versailles.
Dal 7 al 13 maggio 1664, Louis XIV organizza in onere di Anna d’Austria, sua mare e della regina Marie-Thérèse una festa sui temi romaneschi della maga Alcine  che tiene prigionieri nel suo palazzo, Roger e i suoi cavalieri. Amore azione e magia del soggetto fanno sognare la corte.

Durante tre giorni, i cortigiani assistono alla sfilata equestre del re nel ruolo di Roger, vestito di sontuosi abiti. E’ accompagnato da cavalieri altrettanto sontuosamente vestisti che scendono seguiti dal carro di Apollo. Seguono delle prove di abilità dei cavalieri e quando scende la notte il parco viene illuminato con mille fuochi. Comincia un balletto sul tema delle stagioni e un magnifico festino viene servito da servi mascherati.

Il secondo giorno, quando cala la notte, Roger-Louis XIV presenta alle su dame una commedia balletto di Molière et Lully : La Princesse d’Elide. Pastori e pastorelle circondati da fauni danzanti cantano e suonano flauti e violini.
Il trezo giorno fuochi d’artificio: una stupefacente balena flottante e i suoi due balenotteri portano  Alcine e i suoi servi..

Le festività proseguono con corse dei cavalli, visite e rappresentazioni teatrali : Molière rappresenta per la prima volta la sera del 12 maggio la sua celebre Tartuffe., che malgrado piaccia al re, fa scandalo e deve essere vietata. La corte torna a Fontainebleau il giorno dopo e finisce la festa. 
Le Grand Divertissement royal
18 juillet 1668
Seconda festa di  Louis XIV a Versailles, le Grand Divertissement Royal vuole celebrare la gloria del re dopo la pace d’Aix-la-Chapelle. Pace che segna l’annessione di molti luoghi fiamminghi (Lille, Douai, Dunkerque…) alla France. E’ la festa più sontuosa di tutte quelle organizzate da Louis XIV !
Per celebrare la sua vittoria sulla Spagna Louis XIV vuole organizzare una festa all’altezza dell’avvenimento, quindi destina a questo scopo la somma di 117 000 livres, ossia un terzo di quanto destinato a Versailles in tutto il 1668 !  Inoltre vuole una festa differente da quella del 1664 : realizzata in estate in una sola data e senza un tema particolare, essa sarà una passeggiata piena di fasti e sorprese.

Venuto da Saint-Germain, il re apre il suo divertissement alla fine della giornata con la visita alla sua ultima realizzazione: la vasca del Dragon e il suo getto, il più potente del giardino. Viene organizzato un ricevimento al boschetto dell’Etoile, con buffet di  frutta carni e liquori.

Dopo il pranzo la Corte si reca in carrozza o portantine alla futura vasca di Saturno per assistere alla prima rappresentazione di George Dandin di Molière. La commedia viene rappresentata in un teatro trompe l’œil, illuminato da  32 lampade di cristallo, circondato da tappezzerie e coperto da una tela a fiordalisi su fondo blu.

Poi si va al festino a destradel futuro bassin de bassin de Flore, in una grande sala ottagonale con apertura al cielo. Al centro una tavola e un grande buffet ornato da una fontana e vassoi d’argento. Segue poi un ballo organizzato in un sala installata all’incrocio del futuro bassin de Cérès.

La festa termina con uno splendido fuoco d’artificio.  

Questa festa stravagante costituisce il massimo della festa barocca, per le rappresentazioni e per i decori. Dimostra soprattutto l’interesse crescente del re per Versailles, che passa la luogo delle feste a centro del governo.

Bal des Ifs
25 - 26 février 1745
Dato in occasione del matrimonio del Delfino con l’infanta di Spagna Marie-Thérèse, questo ballo in costume segna l’inizio dell’amore di Louis XV con la futura marchesa di Pompadour. I due amanti non si lasceranno più.


Mariage du dauphin Louis et de Marie-Antoinette
16-17 mai 1770
Dopo 3 secoli di rivalita Francia e Austria si alleano nel 1756. Per consolidare questo avvicinamento diplomatico Louis XV e l’impératrice Marie-Thérèse decisero di far sposare i loro figli: le duc de Berry, delfino di Francia, di 15 ans e Marie-Antoinette, arciduchessa d’Austria, di 14 ans. Le festività cominciano il 16 -17 maggio a Versailles.

L’idea di un matrimonio tra le due corone non si concretizza che nel 1770. Il 19 aprile a Vienna viene celebrato il matrimonio per procura del delfino, figlio di  Louis XV, con  Marie-Antoinette, ultima figlia di Marie-Thérèse. La giovane arciduchessa arriva a Versailles il 16 maggio. Dopo aver attraversato i cancelli del castello verso le 10, si sistema nel grande appartamento della regina dove deve prepararsi al matrimonio ufficiale nella cappella reale. Alle 13 fa il suo ingresso nel cabinet del re.
Vestito con l’abito d’oro e diamenti del Saint-Esprit, il delfino le prende la mano

Seguita dal re e dai principi, la giovane coppia attraversa il grande appartamento pieno di gente. Nella cappella li attende l’arcivescovo di Reims. Terminata la cerimonia firmano il registro dei matrimoni. Nel suo appartamento il delfino riceve nel primo pomeriggio il suo regalo di nozze: una profusione di gioielli e oggetti preziosi.

La giovane coppia assiste quindi al ricevimento degli ambasciatori, prima di recarsi nella galleria degli specchi illuminata dove si tiene il gioco del re. I  fuochi d’artifico previsti sono rimandati a causa di un temporale. La giornata si conclude con un sontuoso festino servito nel nuovo teatro dell’opera reale.
Infine viene il rituale della cerimonia du coucher :   i giovani sposi vengono condotti nella camera nuziale, quella di Marie-Antoinette.  Ricevono la benedizione dell’arcivescovo di Reims. Il re passa la sua camicia da notte al delfino e la duchessa di Chartres alla delfina. Essi vanno a letto in presenza di tutta la corte per mostrare che dividono lo stesso letto. Prima di chiudere le tende Louis XV da qualche consiglio al figlio. Tempo perso!!! Il matrimonio verrà consumato solo dopo 7 anni!

Le feste proseguono fino al 30 maggio, data del tragico fuoco d’artificio dato sulla pizza della Concorde che farà 132 vittime. Presagio funesto d’un regno tragico.  



Le chocolat à Versailles
La boisson fétiche de Louis XV
Quando il cioccolato arriva in Francia, portato dai conquistadors spagnoli, è riservato alla nobiltà e all’alta borghesia. I re e le regine di Francia, da Louis XIII a Marie-Antoinette, apprezzano questa bevanda calda che fa furore a corte. Riconosciuta per le sue virtu’ fortificanti ed energetiche, il suo consumo aumenta nel corso dei secoli per allargarsi a tutti durante la rivoluzione industriale.  Il cioccolato viene introdotto in Francia nel 1615, in occasione del matrimonio tra Louis XIII et Anne d’Autriche a Bayonne. Il prodotto, sotto tutte le sue forme, entra nelle abitudine culinarie di Versailles sotto Louis XIV  che ne rende popolare la consumazione a corte, ma è Louis XV, nel secolo seguente che è considerato il più grande amatore di questa bevanda. Addirittura il RE se la prepara da solo nelle cucine dei suoi piccoli appartamenti.  La sua ricetta ha attraversato le epoche.
All’epoca vengono costruite le prime macchine destinate a fabbricare il cioccolato e vengono aperti molti negozi specializzati a Parigi.

Nel 1770 Marie-Antoinette arriva alla corte di Versailles con il suo chocolatier, que prende il titolo molto ufficiale di « Chocolatier de la Reine ». L’artigiano inventa nuove ricette e mescola il cioccolato ai fiori d’arancio o con le mandorle dolci.

Le premier vol en Montgolfière
19 septembre 1783
Il primo volo aerostatico della storia, quella dei fratelli Montgolfier si svolge a Versailles nel  1783 e realizza il sogno dell’uomo: volare!
Il 19 septembre 1783 è una data chiave nella storia.
Da Leonardo in poi l’uomo ha sempre voluto volare.
I fratelli Montgolfier, provano due volte nel 1783 e falliscono entrambe le volte a una settimana di distanza dalla dimostrazione di fronte al re. Devono quindi riconfezionare il pallone in tela azzurra che misura 18,47 m di altezza su 13, 28 di larghezza  e pesa  400 kg, decorato con le cifre del re (2 L intrecciate) legate da ornamenti dorati.
La dimostrazione ha luogo davanti a Louis XVI e alla famiglia reale nel cortile del castello, pieno di gente. Vengono mandati in volo degli animali per precauzione. Annunciato da un colpo di cannone, un montone, un’anatra e un gallo vengono imbarcati alle 13 in un cesto rotondo attaccato a un pallone con una corda.  Undici minuti più tardi un secondo colpo annuncia che il cesto è pronto a partire. Il pallone si alza tra la meraviglia e le acclamazioni del pubblico, fino a 500 metri.  Danneggiato, scende 8 m inuti più tardi dopo aver percorso 3.5 km e atterra nel bosco di Vaucresson.

Gli animali vivi vengono raccolti. L’esperienza è un successo. Come ricompensa gli animali vengono accolti da Louis XVI à la Ménagerie de Versailles. L’esperienza viene ripetuto con gli uomini questa volta davanti al delfino al castello de La Muette, il 21 novembre.



il resto della traduzione non può essere inserito per mancanza di spazio...
se lo volete scrivetemi a lunadianna@ymail.com: Vi invierò volentieri il file completo!